La
medicina erboristica o fitoterapia e' la scienza
o, meglio, l'arte di curare mediante rimedi d'origine
vegetale. Tali rimedi, sovente indicati semplicemente
come "erbe" o "erbe officinali",
in effetti, possono essere tratti da alberi, felci,
alghe e licheni. Nel contesto fitoterapico, la
designazione "erba" ha connotazioni
diverse da quelle in uso nella botanica e nel
giardinaggio.
Un importante aspetto della fitoterapia e' che
i rimedi usati comprendono l'intero prodotto biogenetico
della pianta, non soltanto la singola sostanza
chimica isolata estratta dai vegetali o sintetica,
prodotta in un laboratorio nel tentativo di imitare
la natura.
Scopo della medicina erboristica e' di coadiuvare
e rinormalizzare i processi di rigenerazione organici,
a volte definiti omeostasici, che possono, in
altre parole, stimolare la facolta' d'autoregolazione
degli organismi viventi. I processi in questione
tendono a ristabilire quell'equilibrio fisiologico
che ingenera lo stato di salute, e si ottiene
con il ricorso a rimedi elaborati da cellule viventi
e somministrati nella loro integrita' biodinamica.
Le osservazioni cliniche hanno dimostrato che
il rimedio vegetale completo, consistente di principi
attivi uniti a proteine complesse, enzimi, tracce
d'elementi (come ferro, fluoro, rame) e altri
metaboliti primari, e' facilmente assimilabile
e non comporta gli effetti tossici collaterali
spesso concomitanti con le chemioterapie.
Origini
Le
origini della medicina erboristica si perdono
nella notte dei tempi. Chi ha avuto come compagno
un cane, lo avra' visto piu' di una volta "brucare"
erba: tutti gli animali dipendono dal regno
vegetale o direttamente per le loro necessita'
alimentari primarie o per porre rimedio a situazioni
di disturbo nelle loro funzioni vitali. Di conseguenza
nulla di piu' naturale della scoperta e dell'uso
di piante, gia' in tempi preistorici, come mezzo
con cui ovviare agli effetti di un'alterazione
dello stato di salute. La capra selvatica di
Virgilio conosceva il valore del dittamo (Origanum
dictamnus) come antisettico e vulnerario quando
fosse stata colpita dalle frecce del cacciatore
(Eneide, XII, 412). E' capitato che una cagna,
colpita da cancro alla mammella, sia stata all'improvviso
colta da un desiderio insaziabile di foglie
di viola, in obbedienza ad un istinto, diffusissimo
negli animali, come puo' testimoniare qualsiasi
agricoltore, ma che e' andato scomparendo, o
quasi, negli abitanti delle citta' dell'era
tecnologica.
Si ritiene che la medicina erboristica abbia
una tradizione di parecchi millenni in India,
in Cina, in Egitto, ancorché le prime
testimonianze scritte di cui si ha traccia risalgono
in Egitto al papiro di Ebers (1500 a.C. ca.)
e in Assiria al 650 a.C. ca. Decine d'erbe citate
in tali documenti, oltre che da quelli piu'
recenti di origine greca, sono state identificate
con rimedi ancora oggi in uso terapeutico. L'efficacia
delle piante a scopi medicamentosi era nota
a Dioscoride e a Galeno, che si servivano dei
loro effetti come base di classificazione, prassi
seguita da erboristi inglesi come John Parkinson
il cui Theatrum Botanicum (1640) contiene la
descrizione di tremilaottocento piante classificate
secondo le loro proprieta' terapeutiche. Moderni
erbari, come quello di Otto Gessner (1974) e
Schauenberg e Paris (1977), continuano a seguire
il metodo consistente nel raggruppare i rimedi
sulla scorta dei loro principali costituenti
e della loro azione farmacologica.
Che cosa sono i rimedi vegetali?
Nella medicina erboristica trovano impiego i
vari organi di una pianta, radice, rizoma, stelo,
foglie, fiori, frutti, semi e i tessuti vegetali
come corteccia e legno, oltre a gomme e resine
raccolte sotto forma di essudati da incisioni
praticate nella pianta stessa. Molte piccole
erbe annuali sono impiegate integralmente.
Si possono usare sia l'erba fresca, spesso in
forma di infusione (il processo con cui ci si
prepara una tazza di te) oppure seccata, tagliata
e polverizzata. Le sostanze lignee sono bollite
in acqua una ventina di minuti per ottenere
un decotto. Preparati derivati da erbe trovano
largo impiego soprattutto nelle ricette dei
curatori erboristi. Nella categoria rientrano
le tinture, spesso consistenti di una parte
di erba in cinque parti di alcool diluito, ed
estratti liquidi contenenti una parte (in peso)
della sostanza vegetale e una parte (in volume)
di succo della pianta stessa. Da rimedi vegetali
sono ricavati anche compresse, pillole, lozioni,
supposte e preparati per inalazioni. Ogni continente
da' il suo valido contributo alla fitoterapia,
ed e' prassi comune quella di includere, nel
dispensario, una scelta cosmopolita di preparati
vegetali. Si possono raccogliere erbe locali,
avendo cura di evitare quelle che crescono in
prossimita' di strade e di altre fonti di inquinamento
chimico, ad esempio, erbicidi ed insetticidi.
Il momento migliore per la raccolta e' quello
del periodo di fioritura della pianta per quanto
attiene alle sue parti aeree, e 1'autunno per
quanto riguarda radici e organi di riserva.
La raccolta dovrebbe avvenire in condizioni
di tempo asciutto, prima del mezzogiorno; le
erbe vanno poste a seccare in aria calda, per
poi essere conservate in recipienti a tenuta
stagna, al riparo dalla luce onde evitare deterioramenti.
Gran parte delle erbe, se ben asciugate e immagazzinate
a dovere, si conservano anche per un anno.
Come agiscono i rimedi vegetali
E'
di grande importanza garantire la corretta identificazione
di un'erba officinale. Nel caso di una pianta
che cresca liberamente, soprattutto se fiorita,
1'identita botanica puo' essere rapidamente
confermata con il ricorso a un manuale di botanica.
Difficolta' maggiori insorgono nel caso del
rimedio seccato e polverizzato, ed e' questo
1'oggetto della scienza farmacognostica, che
mira ad un'accurata indicazione diagnostica
della sostanza vegetale secondo i vari stadi
di frantumazione. Essa fornisce indicazioni
microscopiche per 1'identificazione e stabilisce
parametri adatti a valutare la quantita' massima
consentita di piante estranee, come ad esempio
erba comune, nonché di residui, previa
incinerazione e trattamento con acidi. Quest'ultimo
metodo da' modo di riconoscere l'eventuale presenza
di terriccio e sabbia e le rispettive percentuali.
Molti rimedi vegetali sono classificati in base
al loro contenuto di oli volatili, caratteristica
questa propria delle labiate, tra cui le mente.
Le norme in base alle quali un'erba e' considerata
di qualita' accettabile all'uso medico sono
stabilite, in Inghilterra, dalla British Herbal
Pharmacopoeia, negli Stati Uniti dall'US Dispensatory
e in altri paesi da vari enti farmaceutici.
Le monografie su ciascuno dei rimedi sovente
comprendono valutazioni cromatografiche e d'altro
tipo, atte a garantire che 1'erba sia non soltanto
esattamente identificata, ma anche che, dopo
la raccolta e l'immagazzinamento, contenga l'ingrediente
effettivamente richiesto per un uso terapeutico
efficace.
Oltre che dagli oli volatili dinanzi menzionati,
1'azione medicamentosa delle erbe puo' dipendere
dalla presenza di composti azotati, i cosiddetti
alcaloidi, da un'ampia gamma di sostanze copulate
a zuccheri e dette glucosidi, dai tannini, dotati
di proprieta' astringenti, da resine, oli e
grassi, carboidrati e mucillaggini, nonché
da proteine complesse ed enzimi.
Abbondanti nelle piante sono le vitamine, oltre
alle tracce di elementi necessari per il mantenimento
della salute, come lo zinco fornito dalla tussilaggine
(Tussilago farfara). Grazie alla scienza farmacologica,
che si occupa delle modalita' d'azione delle
sostanze sugli organi somatici, oggi siamo largamente
informati sulle vie che seguono i costituenti
vegetali per penetrare dal tubo digerente nella
corrente sanguigna e sul modo in cui agiscono
a livello terapeutico. Tali conoscenze permettono
di prescrivere trattamenti specifici per ogni
persona, in pari tempo contribuendo al generico
mantenimento della salute mediante l'azione
combinata delle altre sostanze presenti nell'erba
naturale.
Trattamento delle malattie
E tale la gamma di componenti presenti nelle piante,
e cosi' vasto il numero di specie botaniche, che
non puo' sorprendere il fatto di trovare indicazioni
di terapie erboristiche praticamente per ogni
malattia umana nota. Molte delle indicazioni stesse
si basano su osservazioni cliniche oppure sullo
studio farmacologico di vari costituenti e a volte
dell'intera pianta, Tra le malattie in questione,
vanno annoverate quelle dell'apparato digerente,
del fegato e del pancreas, dell'apparato respiratorio,
del cuore e dei vasi sanguigni, dei sistemi nervoso,
endocrino, genitale ed urinario, oltre a reazioni
immunitarie, discrasie, neoplasie e affezioni
cutanee.