Nei
mesi invernali la cucina si riempie di profumi
e di sapori "antichi": è la cucina
dei piatti "caldi". I freddi mesi invernali
richiedono una alimentazione ricca di amidi, di
oli in grado di dare al corpo l'energia necessaria
per aiutarlo a sopportare i rigori del gelo. Cucinare
cibi freddi o consumare grandi quantità
di cibi crudi significherebbe indebolire l'organismo.
Le mandorle, le nocciole, i semi oleosi ricchi
di vitamine del gruppo B e di sali minerali sono
ottimi per rinvigorire l'organismo.
L'inverno viene considerato la stagione della
tristezza. L'organismo rallenta il suo metabolismo
e si va incontro alla pigrizia ed alla sonnolenza.
Il nostro corpo, gli animali che vanno in letargo
e la Terra che si ricopre di un manto di neve
hanno bisogno di una sosta per prepararsi alla
rinascita primaverile.
Anche
quel muro vecchio
anche quel magro cane
anche il gelo nel secchio
gode il sole, stamane
(Il 1° libro di LI PO)
Un odore
di pietra e di neve, qualcosa di infinitamente
puro che sale non so da dove e mi parla senza
parole (P. Neruda)
Come sempre una giusta alimentazione ci aiuta
a superare i disturbi provocati dal freddo.
E' la nascita di verdure che si sviluppano prevalentemente
verso il basso, verso la terra: barbabietole,
broccoli, carciofi, cardi, catalogna, cavoli
nero, cappuccio e verza, cavolini di Bruxelles,
cicorie, cime di rapa, indivie, porri, radicchi
rossi, rape, scorzonera, spinaci, topinambours,
zucche, arance, cedri, limoni, mandarini, kiwi
etc…
La barbabietola:
è bene acquistare quelle non troppo grandi
perché sono meno fibrose e non deve essere
vecchia perché indigesta. Sali minerali
è vitamine si trovano in quantità
superiore nelle foglie, soprattutto per quanto
riguarda la vitamina A, il Ferro ed il Potassio,
questo ortaggio contiene presenza di acido ossalico
che in alcuni casi ne favorisce la precipitazione.
Il colore rosso delle radici è dovuto
alla presenza della betanina, un vero e proprio
colorante naturale. Come tutte le radici è
ricca di sali minerali. Viene consigliato il
suo consumo in tutti i casi di demineralizzazione,
nelle cure ricostituenti ma anche, per le sue
proprietà sedative, per i soggetti nervosi.
Viene consumata quasi sempre cotta, ma può
essere mangiata anche cruda, grattugiata in
un'insalata mista.
I broccoli:
assomigliano molto al cavolo ma variano nel
colore che va dal verde scuro al viola e le
foglie sono molto frastagliate. Sotto il profilo
nutrizionale, il broccolo è ricco di
proteine, di vitamina A, di niacina, di riboflavina,
di vitamina C, di acido folico e di sali minerali
(calcio, magnesio, fosforo, sodio e zolfo).
Da indagini fatte risulta che le principali
proprietà di questi ortaggi sono quelle
di prevenire il cancro al colon, ridurre il
rischio di cataratta e proteggere dall'ictus.
Il cardo:
assomiglia ad un grosso sedano con coste lunghe
che sono la parte commestibile. Trova il suo
trionfo maggiore nella bagna cauda, prestando
inoltre le sue inconfondibili peculiarità
per la preparazione di tortini o flan in accompagnamento
a fonduta, oppure appena scottato nell'acqua
salata e fornito come base di fondute o di salse
con l'acciuga.
I cavoli:
sono ricchi di fosforo, calcio e vitamina C,
tanto che per secoli le popolazioni, che non
disponevano di agrumi, li hanno considerati
la miglior fonte di approvvigionamento di vitamina
C; contengono anche antiossidanti, betacarotene,
clorofilla e vitamina E, ideali per contrastare
l'invecchiamento delle cellule. La varietà
dei colori dei cavoli è da attribuire
ai fenoli, sostanze coloranti attraverso le
quali la pianta si difende dalle radiazioni
esterne, questa difesa contro i raggi "Uva"
che invecchiano la pelle, viene trasmessa anche
a chi li mangia. I cavoli possono riuscire di
difficile digestione alle persone delicate di
stomaco, per cui è sempre prudente non
servirli al pasto serale. Vanno inoltre sempre
sconsigliati agli individui sofferenti di fegato
e possono produrre flatulenza. Si possono mangiare
anche crudi in insalata, conditi solo con olio
sono più digeribili. Per attenuare invece
l'odore sgradevole che emanano durante la cottura,
è sufficiente aggiungere all'acqua un
pezzo di mollica di pane ed un pizzico di bicarbonato.
Ne esistono di diversi tipi:
cavolfiore:
che ha origini in Medio Oriente e nel Mediterraneo;
è composto da un grande fiore bianco
contornato da grandi foglie verdi. Ottimo l'abbinamento
con la carne, con il pesce e con le uova. Per
quanto riguarda l'aspetto nutrizionale, il cavolfiore
è ricco di sali minerali (fosforo, potassio
e rame), tiamina ed aminoacidi. Il suo consumo
regolare sembrerebbe capace di contrastare lo
sviluppo di tumori legati all'attività
degli ormoni dell'organismo, per esempio al
seno e alla prostata;
cavolo verza:
tra tutti i tipi di cavolo è il meno
digeribile, è il più grande con
foglie verde scuro all'esterno e bianche all'interno,
ha un sapore aromatico e non troppo dolce;
il cavolo cappuccio: ha foglie lisce e verde
chiaro che formano una grossa palla; può
essere consumato anche crudo tagliato finemente;
il cavolo rosso, assomiglia molto al cavolo
cappuccio ma ha foglie di colore bruno porpora;
cavolini di Bruxelles:
hanno foglie verdi, ed i migliori sono gonfi
e duri. Sotto il profilo nutrizionale, il cavolo
di Bruxelles contiene buone percentuali di sali
minerali (fosforoe potassio), carboidrati e
proteine. Per renderli più digeribili,
è consigliabile farli bollire in precedenza
per qualche minuto in abbondante acqua salata.
Accompagnano bene la cacciagione, tutti i volatili,
il maiale e sono ottimi anche con le castagne;
I porri:
Sono ricchi di vitamina C, ferro e cellulosa;
sono molto delicati e profumati perché
contengono oli essenziali. Vengono cucinati
in mille modi perché possono sostituire
la cipolla non hanno scarto, poiché con
le foglie si fanno delle ottime minestre. Da
alcuni studiosi è stata ipotizzata un'origine
celtica risalente a 3.000 anni A.C.. Gli vengono
riconosciute proprietà toniche, nervine,
diuretiche, lassative, antisettiche e lo consigliano
per curare dispepsie, anemie, reumatismi, artrite,
gotta, affezioni urinarie, obesità, emorroidi,
piaghe, punture di insetti. Viene consigliato
l'impiego per migliorare o mantenere la freschezza
della pelle del viso.
La rapa:
ha la polpa compatta. E' composta dal 90 % di
acqua, vitamina A, B, zuccheri e cellulosa.
Può essere indigesta perché contiene
essenze solforose. In cucina, oltre che con
una buona minestra di riso, è ottima
con anatra e coniglio. E' considerata un buon
rivitalizzante, diuretico.
Gli spinaci:
contengono molto ferro, vitamina A, B, C, fosforo,
rame, cobalto e sostanze azotate. Le foglie
spesse vengono mangiate cotte, mentre quelle
tenere si possono consumare in insalata. Gli
spinaci sono particolarmente indicati per gli
anemici e per chi soffre di stipsi, mentre sono
sconsigliati per chi soffre di gastrite o di
malattie epatiche e renali. Il succo di spinaci
si utilizza per preparare impacchi indicati
per lenire le scottature e favorire la cicatrizzazione,
mentre in cosmesi lo spinacio entra come ingrediente
di preparati nutrienti per la pelle.