Il mais, conosciuto da sempre
presso le popolazioni indiane, andine, messicane,
fu importato in Italia da Colombo, ma non trovo'
grosso successo fin verso il 1700, quando soppianto'
le coltivazioni di miglio e divenne la base alimentare
degli strati piu' poveri della popolazione.
Nonostante esistano due varieta' di mais, l'una
bianca e l'altra gialla, soltanto la seconda e'
coltivata e consumata nel nostro paese.
Il mais, e' un cereale relativamente povero, le
sue proteine sono di valore biologico inferiore
a quelle degli altri cereali, se a cio' si aggiunge
che il suo uso era esclusivamente sotto forma
di farina (polenta) quindi decorticato e cosi'
privato di importanti fattori nutrizionali, si
capisce bene perche' provoco' nelle popolazioni
che se ne nutrivano in modo esclusivo, l'insorgenza
di malattie endemiche quali la pellagra ed il
gozzo tiroideo.
Il mais e' un cereale naturalmente privo di glutine
e quindi particolarmente adatto allo svezzamento
dei bambini ed all'alimentazione di chi e' affetto
dal morbo celiaco, consigliato anche per rafforzare
il cuore ed il sistema circolatorio. La "barba"
del granturco, fatta seccare, puo' essere utilizzata
immergendola in acqua bollente per ottenere un
te' molto buono e di valido aiuto alla funzione
renale.
Nella gamma dei prodotti biologici, e' facile
reperire prodotti a base di farina di mais integrale
quali biscotti e pasta, di ottimo sapore e digeribilita',
oltre alla classica farina da polenta.