Fin
dai primordi della civiltà, in particolare
quando l'uomo cominciò a considerare la
terra come fonte di sostentamento nei suoi frutti,
il ritorno della Primavera, slancio cosmico verso
la luce prolungata dei giorni, vigore delle forze
benefiche, fecondità della natura, nutrimento
della terra, risurrezione dello spirito, rigenerazione
dei sensi erano celebrati con grande solennità.
L'epoca preromana vedeva i popoli impegnati a
rendere omaggio alla nuova stagione mediante espressioni
che, pur di uguale significato, mutavano per aspetto
esteriore anche all'interno di una stessa area
geografica. Nelle zone abitate dai Celti la rinascita
della vita era solennizzata con culti floreali
e arborei, convalidando l'ipotesi che l'usanza
di issare un albero al centro della piazza o in
altro luogo significativo di origine celtica.
Il termine Calendimaggio comunque riconduce ad
una scadenza temporale (le Calende di maggio)
correlata alla dominazione romana che assorbi'
anche i connotati culturali dei popoli assoggettati.
Riti e feste consacrate alla primavera erano dedicate
a divinita' dispensatrici di protezione e di beni.
Risulta particolarmente decantata la manifestazione
dei Floralia che si svolgeva, appunto in onore
della dea Flora, tra la fine di aprile e i primi
di maggio: un'orgia di combattimenti simulati,
corse e rincorse di animali domestici, buffe rappresentazioni,
bizzarrie e spettacoli L'affermazione del cristianesimo
non intaccò la tradizione di celebrare
il ritorno della primavera, anche se la Chiesa
tentò e parzialmente riuscì a temperare
l'impronta pagana di riti e feste: riti e feste
di cui il Medioevo assimilò la sostanza
e l'essenza, anche talvolta con un'ansia purificatrice.
La bioPrimavera
in tavola
BRUSCHETTE
PRIMAVERA
Ingredienti
per 4 persone: 4 fette
di pane casereccio di farro integrale
80 g. di tofu cheese affumicato
1 manciata di basilico fresco
2 piccole zucchine
4 acciughe sott'olio
1 cucchiaio di capperi freschi
1 rametto d'origano fresco
olio extravergine d'oliva
pepe
sale
Pulire
le verdure. Tagliare a fiammifero
zucchine e tofu, unire capperi, origano
e basilico tritati, sale e pepe. Mettere
il miscuglio sulle fette di pane e
su questo i filetti d'acciuga, condire
con l'olio. Mettere le bruschette
sulla piastra del forno già
calda, 240° circa, per 3/5 minuti.
RISO
EXPRESS
Ingredienti
per 4 persone:
350 g. di riso
4 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
300 g. di cavolo cappuccio viola
1 cipolla bianca
1 spicchio d'aglio
800 ml. di brodo vegetale
1 tazzina di latte di soia
2 cucchiai d'olive nere snocciolate
1 manciata di prezzemolo fresco
sale
Pulire
e tagliare sottile il cavolo, saltarlo
in un tegame con la cipolla, l'aglio
tritati e l'olio. Aggiungere il riso
lavato, il brodo vegetale e il sale.
Fare cuocere, senza mescolare per
circa 20 minuti. Aggiungere il latte
di soia, le olive e il prezzemolo
tritato, mescolare e togliere dal
fuoco. Lasciar mantecare il risotto
per circa cinque minuti e servire.
CARCIOFI
AL CARTOCCIO
Ingredienti
per 4 persone:
8 carciofi
150 g. di tofu
latte di soia
pangrattato di farro
prezzemolo
olio extravergine d'oliva
sale
pepe
Togliere
le foglie esterne dei carciofi, tagliare
le punte, lavare in acqua acidulata
con limone e asciugare. Frullare il
tofu ed unire ad un battuto di prezzemolo
condito con olio, sale e pepe, aggiungere
il pangrattato di farro e latte di
soia fino ad ottenere un composto
morbido. Aprire bene ogni carciofo
e riempirlo col composto. Stendere
sul tavolo un foglio di carta da forno
e mettere i carciofi. Chiudere ermeticamente
il cartoccio e passare in forno a
180° per 45 minuti.
TIRAMISÙ
ALLE FRAGOLE
Ingredienti
per 6 persone:
2 dozzine di savoiardi
1 litro di latte di mandorle
125 g. di farina
40 g. di burro o margarina
6 cucchiai di zucchero di canna
300 g. di fragole
1 pizzico di vaniglia
liquore all'arancia
2 arance
100 g. di marmellata di fragole
½ cucchiaio di cannella in
polvere
zucchero di canna a velo
Far
fondere il burro (o la margarina),
aggiungere la farina, succo delle
arance, il latte di mandorla, lo zucchero
di canna, la buccia grattugiata delle
arance, la vaniglia. Fare cuocere
sino ad ottenere una morbida crema,
togliere dal fuoco aggiungere le fragole
tagliate a dadini. Mettere i savoiardi
in una pirofila, spruzzarli con il
liquore all'arancia (puro o diluito
al 50% con acqua). Fare strati con
savoiardi, marmellata di fragole e
la crema. Mettere in frigo e al momento
di servire decorare con zucchero a
velo di canna e cannella.
Buon
appetito.
N.B.
Gli ingredienti elencati nel menu' e' consigliabile
siano di origine biologica
Fin
dai primordi della civiltà, in particolare
quando l'uomo cominciò a considerare la
terra come fonte di sostentamento nei suoi frutti,
il ritorno della Primavera, slancio cosmico verso
la luce prolungata dei giorni, vigore delle forze
benefiche, fecondità della natura, nutrimento
della terra, risurrezione dello spirito, rigenerazione
dei sensi erano celebrati con grande solennità.
L'epoca preromana vedeva i popoli impegnati a
rendere omaggio alla nuova stagione mediante espressioni
che, pur di uguale significato, mutavano per aspetto
esteriore anche all'interno di una stessa area
geografica. Nelle zone abitate dai Celti la rinascita
della vita era solennizzata con culti floreali
e arborei, convalidando l'ipotesi che l'usanza
di issare un albero al centro della piazza o in
altro luogo significativo di origine celtica.
Il termine Calendimaggio comunque riconduce ad
una scadenza temporale (le Calende di maggio)
correlata alla dominazione romana che assorbi'
anche i connotati culturali dei popoli assoggettati.
Riti e feste consacrate alla primavera erano dedicate
a divinita' dispensatrici di protezione e di beni.
Risulta particolarmente decantata la manifestazione
dei Floralia che si svolgeva, appunto in onore
della dea Flora, tra la fine di aprile e i primi
di maggio: un'orgia di combattimenti simulati,
corse e rincorse di animali domestici, buffe rappresentazioni,
bizzarrie e spettacoli L'affermazione del cristianesimo
non intaccò la tradizione di celebrare
il ritorno della primavera, anche se la Chiesa
tentò e parzialmente riuscì a temperare
l'impronta pagana di riti e feste: riti e feste
di cui il Medioevo assimilò la sostanza
e l'essenza, anche talvolta con un'ansia purificatrice.
